Il 13 Marzo 2015 a Rimini torna la Cena della Legalità, con Ignazio Cutrò
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- Pubblicato Giovedì, 26 Febbraio 2015 21:39
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Come ogni anno, dal 2009 ad oggi, l'associazione Gruppo Antimafia Pio La Torre organizza la Cena della Legalità. Una serata per far conoscere alla cittadinanza riminese le attività svolte dall'associazione e ascoltare chi ha fatto della lotta alla mafia il proprio impegno quotidiano. Nelle scorse edizioni, infatti, abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitare i giornalisti Maurizio Torrealta e Pino Maniaci, oltre che il sovrintendente della squadra Catturandi di Palermo I.M.D. Ma soprattutto, la Cena è stata fin dall'inizio un'occasione per presentare il progetto dei campi di lavoro "Liberarci sulle spine" sui terreni confiscati alla mafia a Corleone, progetto al quale l'associazione partecipa da anni e grazie alla quale ha stretto un forte rapporto con i soci della Cooperativa "Lavoro e non solo", la quale si occupa di gestire quei beni. Nel corso degli anni, i proventi della Cena sono stati infatti anche utilizzati per sostenere la difficile attività della Cooperativa corleonese (sono stati acquistati scaffali per i prodotti e macchine per il lavoro agricolo).
Sarà ospite
IGNAZIO CUTRO'
testimone di giustizia e presidente associazione nazionale testimoni di giustizia
Prenotazioni obbligatorie per la cena (euro 20,00, comprensivo di tesseramento) entro e non oltre Martedì 10 marzo
- Telefonando al 3271667734
- Scrivendo una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto "Prenotazione cena legalità"
*in entrambi i casi specificare numero e nomi dei partecipanti ed eventuali esigenze alimentari (sarà prevista alternativa vegetariana)
I proventi della cena serviranno a finanziare le attività dell'associazione.
In Emilia-Romagna mafie favorite dal comportamento delle istituzioni locali
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- Pubblicato Mercoledì, 25 Febbraio 2015 10:12
- Scritto da Patrick Wild
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(Bologna: la Direzione Nazionale Antimafia la descrive come centro di numerose attività criminali, Cosa Nostra compresa)
di Patrick Wild
E' stata presentata ieri alla Biblioteca del Senato, dal Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e dalla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, l'ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia, quella cioè relativa al periodo 1 luglio 2013 – 30 giugno 2014. Nella parte dedicata al distretto di Bologna, benché sia stata portata alla luce da poche settimana, si finisce inevitabilmente per parlare dei primi risultati della maxi-indagine "Aemilia", con cui a fine gennaio scorso sono finiti in carcere più di 100 persone (oltre 200 gli indagati), molte delle quali con l'accusa di associazione di stampo mafioso. Parole durissime arrivano dalla penna di Roberto Pennisi, il magistrato che in questi mesi ha lavorato fianco a fianco ai Pubblici Ministeri della DDA felsinea nella stessa indagine. Poche righe, ma sufficienti a demolire ogni residua convinzione circa l'integrità del "modello Emilia-Romagna", della buona amministrazione e dei propri cittadini. A parlare sono proprio le carte di "Aemilia".
Aemilia, gli 'ndranghetisti emiliani volevano ammazzare il Re delle bische di Rimini e Riccione
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- Categoria: Emilia Romagna
- Pubblicato Martedì, 03 Febbraio 2015 17:41
- Scritto da Patrick Wild
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Tra le 1.300 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare con cui settimana scorsa, tra Piacenza, Reggio Emilia e Modena, sono finiti agli arresti oltre un centinaio di soggetti con l’accusa di associazione di stampo mafioso e altri reati, emergono anche vicende inedite che riguardano più direttamente la riviera romagnola.
A parlarne è il collaboratore di giustizia Vincenzo Marino, il quale ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia che hanno coordinato l'indagine Aemilia riferisce dell’intenzione dei cutresi insediati in Emilia di uccidere “quei cornuti di Rino Masellis e Gianni Lentini”.
Direzione Investigativa Antimafia: pizzo e usura, così i clan controllano il territorio
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- Categoria: Italia
- Pubblicato Giovedì, 22 Gennaio 2015 16:57
- Scritto da Patrick Wild
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“Un fenomeno la cui portata è difficile da rilevare, che emerge spesso – mai nessuna nella sua interezza – solo a seguito di indagini complesse, prolungate, approfondite, per via della forza intimidatrice della criminalità organizzata.”
Questo il giudizio della Direzione Investigativa Antimafia, meglio nota come DIA, nella relazione presentata in questi giorni e relativa al primo semestre 2014, per quel che riguarda il fenomeno delle estorsioni. Sottolinea la DIA, come l’estorsione, ma soprattutto l’usura (in termini crescenti), costituiscano oggi per le organizzazioni mafiose la principale forma di controllo del territorio e canale privilegiato per infiltrarsi nell’economia legale del territorio.
Attraverso le estorsioni, il clan raggiunge due obiettivi: controlla tutto ciò che sul territorio ha valenza economica, ma soprattutto fa percepire alla popolazione residente la propria presenza.
28 Gennaio: si parla nuovamente di mafie in Riviera
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Gennaio 2015 09:17
- Scritto da Davide Vittori
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Mercoledì 28 Gennaio alle ore 21.00 presso la Sala Polivalente di Villaggio Argentina (Misano Adriatico) in Piazza Pio X, parleremo di Mafie in Riviera. All'interno della serata verrà presentato il libro "Nuova Gestione" di Matteo Marini (2014, edito da Robin Hood editrice, collana Scialuppe).
Sarà un'occasione per parlare dei problemi legati all'inquinamento dell'economia derivato dai poteri criminali.
Sinossi del libro:
Nel 2011 la Guardia di finanza e i Carabinieri sequestrano a Gabicce i ristoranti La Cambusa e il Mississippi, un bar, Caffè Pascucci e due hotel, lo Splendid e il Rex. Erano gestiti o di proprietà di Silvio Zanni.
Mafia a Rimini: inaugurato l’Osservatorio provinciale. Perché non ‘tutto è criminalità’
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- Categoria: Rimini
- Pubblicato Venerdì, 16 Gennaio 2015 10:47
- Scritto da gap
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A Rimini è stato di recente inaugurato l’Osservatorio provinciale sulle infiltrazioni mafiose. Un luogo che è nato con doppio scopo: da un lato, lo Sportello Giustizia fornirà un servizio gratuito di consulenza, ascolto e orientamento ai percorsi di denuncia per i reati di mafia, estorsione ed usura. Dall’altro il Centro di Documentazione servirà sia a monitorare la presenza mafiosa nel territorio, attraverso analisi e inchieste su fenomeni criminali di maggior rilievo sia a diffondere una cultura antimafia nel territorio. Un piccolo passo e certamente non risolutivo dei problemi legati al radicamento mafioso in Emilia-Romagna, ma che tuttavia assieme con le altre esperienze presenti in Regione può fungere da stimolo per la creazione di una rete stabilmente organizzata per essere di aiuto e da pungolo per la cittadinanza.
Emilia-Romagna: cose nostre
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- Pubblicato Sabato, 20 Settembre 2014 09:51
- Scritto da gap
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Esce oggi "Emilia-Romagna – cose nostre".
E' un dossier realizzato dalla collaborazione tra Gaetano Alessi, Gruppo Antimafia Pio La Torre e Gruppo Dello Zucherificio. Non è un'opera letteraria, né un esauriente testo universitario che tratta il tema delle "mafie" con carattere scientifico, perché pensiamo che altri abbiano qualità migliori delle nostre per realizzare quel tipo di ricerca. E' semplicemente una "cassetta degli attrezzi" che vuole fornire, a chi accosta il tema della criminalità organizzata nella nostra Regione, un motivo in più per decidere di dedicare una quota del suo tempo al contrasto alle mafie.
L'obiettivo di questo lavoro è quello di assemblare i fatti che hanno attraversato il biennio 2012/2014, privilegiando le indagini che si sono svolte in Romagna.
Leggi e scarica Emilia-Romagna - cose nostre, cliccando QUI o sull'immagine di copertina del dossier.