Consiglio Comunale di Cattolica sul fenomeno mafioso
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- Pubblicato Venerdì, 28 Agosto 2020 10:53
- Scritto da Gruppo Antimafia Pio La Torre
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Lunedì 31 agosto, a Cattolica (RN) è stato convocato un Consiglio comunale straordinario sul tema della presenza mafiosa. Tra i relatori presenti alla serata siamo stati invitati anche noi del Gruppo Antimafia Pio La Torre.
Bene confiscato a Rimini: il Comune valuti acquisizione
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- Pubblicato Giovedì, 03 Gennaio 2019 18:43
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Di recente, consultando il sito dell'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC), abbiamo appurato che due beni confiscati (in realtà uno soltanto, ma classificato come due particelle distinte al catasto) presenti nel territorio del comune di Rimini ed in particolare in località Viserba sono stati confiscati in via definitiva.
Si tratta di un appartamento (e relativo garage auto) situato nei pressi della stazione ferroviaria di Viserba, lato monte, in via Amendola n. 12. La storia di questo bene confiscato l'abbiamo già raccontata tre anni fa, QUI.
Ora pare sia giunto il provvedimento definitivo di confisca, nell'ambito del procedimento di prevenzione (quindi non in seguito alla conclusione di un procedimento penale) instaurato presso il Tribunale di Bari, nel solco della legge che porta il nome di Pio La Torre.
Ai tempi, non sapendo ancora se la procedura si sarebbe o meno conclusa in questi termini, avanzammo in anticipo alcune proposte per il riutilizzo a fini sociali del bene, anche in relazione alla specificità dell'area in cui si trova. Proposte che oggi riproponiamo, ritenendole ancora valide, a maggior ragione data l'emergenza abitativa (che "emergenza" non è) che anche il territorio di Rimini purtroppo conosce.
Queste sono le informazioni (peraltro liberamente accessibili) in nostro possesso. Nel 2012 segnalammo la presenza di un altro bene confiscato, un appartamento sito sul lungomare nei pressi di Rivazzurra, che il Comune di Rimini acquisì al proprio patrimonio ed inserì in un progetto di Housing First. In quel caso, tuttavia, il bene era sottoposto ad ipoteca vantata da Unicredit e il progetto si fermò lì.
Riteniamo dunque importante ed opportuno che l'amministrazione comunale di Rimini approfondisca la questione, acquisendo ulteriori e più esaustive informazioni, anche al fine di verificare la sussistenza di pesi ed oneri, quali la presenza di ipoteche (sebbene appaia libero da vincoli, stando a quanto comunica l'Agenzia Nazionale). In caso negativo, invitiamo ad attivarsi tempestivamente per l'acquisizione del bene al patrimonio del Comune, affinché possa essere elaborato il più presto possibile un progetto di riutilizzo a fini sociali, come prevede la normativa. Oggi, come allora, il freddo non attenderà.
Associazione Gruppo Antimafia Pio La Torre
Il bene confiscato di Rimini è stato venduto?
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- Pubblicato Mercoledì, 22 Agosto 2018 17:27
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Il bene confiscato a Rimini è stato venduto?
Nei giorni scorsi, in occasione di alcune ricerche che stavamo effettuando in rete, abbiamo appreso di novità che riguarderebbero il bene confiscato in via definitiva presente nel comune di Rimini. Ed in particolare, stando alla dicitura rinvenibile sul database dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, risulterebbe che l’immobile situato in via Satyricon (già via Gounod) sia stato venduto.
Facciamo un passo indietro. L’immobile di cui parliamo è stato confiscato in via definitiva nell’anno 2012 ad un imprenditore, in virtù della legislazione antimafia che consente di aggredire i patrimoni anche ai non appartenenti alla criminalità organizzata (la cronistoria completa è rinvenibile nei vari dossier sui beni confiscati presenti sul nostro sito e su quello dell’Osservatorio di Rimini sulla criminalità organizzata http://www.gruppoantimafiapiolatorre.it/sito/beni-confiscati/dossier-beni-confiscati.html). A fine 2012, venuti a conoscenza di questo appartamento, ne abbiamo segnalato la presenza ad alcuni consiglieri comunali, i quali a loro volta hanno sollecitato la giunta affinché ne richiedesse l’acquisizione al patrimonio comunale. Stando a quanto dichiarato all’epoca dal vicesindaco Gloria Lisi, l’immobile sarebbe poi dovuto rientrare in un ampio e lodevole progetto denominato “Housing first”. Tuttavia, sin dalla lettura del provvedimento di confisca abbiamo altresì appreso che su parte del bene gravava un’ipoteca, vantata da Unicredit. Da allora, per quanto è di nostra competenza, non ci sono state sostanziali novità a parte un’intervista rilasciata dall’assessore Brasini.
Oggi tuttavia scopriamo, se confermata, la notizia della vendita dell’immobile, il cui decreto (sempre basandoci su quanto riporta il database dell’Agenzia, aggiornato al 20 agosto) risalirebbe addirittura al 13 ottobre scorso.
Fuor da ogni intento polemico – che mai ci è appartenuto, come può serenamente testimoniare la nostra attività decennale – ma con il solo scopo di fare il punto della situazione sull’immobile di via Satyricon, chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale se ciò corrisponda al vero o in ogni caso di aggiornare tutti i cittadini sulla situazione attuale dell’appartamento. Siamo sinceramente convinti che un tema del genere, strettamente connesso con l’eventuale riutilizzo sociale del bene a favore della collettività, previsto dalla legge n. 109/96, non possa che essere governato dall’assoluta trasparenza e dal dibattito pubblico. Non possiamo infatti evitare di domandarci, se il bene è stato in effetti nel frattempo venduto per soddisfare i creditori, perché tutti coloro che si sono impegnati contro la criminalità organizzata nel territorio, ed in primis l’Osservatorio provinciale creato proprio con uno scopo di coordinamento delle attività, non siano stati informati, dal momento che l’immobile è (era?) a tutti gli effetti acquisito al patrimonio comunale quando ciò sarebbe avvenuto.
Ci poniamo questi interrogativi non perché contrari a prescindere alla vendita di un bene confiscato – conoscendo le oggettive difficoltà che possono derivare da vicende analoghe (certo avremmo auspicato un esito diverso, non possiamo nasconderlo) – ma quantomeno nell’ottica di consentire a tutti i cittadini riminesi una corretta ed aggiornata informazione sullo stato dei beni confiscati presenti sul nostro territorio.
Sabato 1 ottobre a Rimini con Franco La Torre
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Giovedì, 29 Settembre 2016 09:34
- Scritto da gap
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Sabato 1 Ottobre alle ore 16 in Piazza Cavour (in caso di maltempo sotto i portici) il GAP ospita Franco La Torre - figlio di Pio La Torre - che presenterà il suo ultimo libro "Sulle Ginocchia. Pio La Torre, una storia" (2015, Melampo Editore).
Un saluto (speriamo temporaneo)
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- Categoria: Mafia/Antimafia
- Pubblicato Lunedì, 06 Giugno 2016 13:56
- Scritto da Super User
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Vogliamo scrivere alcune righe a coloro che hanno seguito e supportato le attività della nostra associazione: purtroppo stiamo attraversando un periodo di stallo.
Diversi motivi personali hanno fatto sì che le forze da dedicare alle attività associative siano drasticamente diminuite, tanto da non permetterci più di pianificare eventi o progetti con la stessa cadenza che riuscivamo a sostenere in altri tempi.
Rendersi conto di questo non è stato facile, e vi possiamo garantire che l’interesse nei confronti dei temi trattati non verrà meno, tuttavia mettere in pratica altre idee in modo innovativo richiederebbe delle forze che in questo momento non siamo in grado di trovare.
Riteniamo sia più corretto rendere pubblica la nostra decisione di utilizzare le poche energie attualmente rimaste soltanto per mantenere gli impegni già presi con altre realtà associative. Comunque ci auguriamo una nostra ripresa delle attività.
Speriamo comunque che il lavoro di questi anni intensi possano lasciare una traccia e in futuro possano servire a noi o ad altri per continuare su questa strada. Vi ringraziamo del costante sostegno e dell’interesse dimostrato per il nostro lavoro, elementi fondamentali che ci hanno permesso di esistere.
Due ultime chiose: per trasparenza nei confronti di coloro che ci hanno aiutato renderemo conto delle donazioni ricevute negli ultimi tempi: se non saranno utilizzate per progetti del GAP, sosterranno in ogni caso progetti legati all’antimafia (e magari anche migliori dei nostri!).
Ringraziare tutti quelli che ci sono stati accanto in questi anni sarebbe troppo lungo. Vorremmo mandare un abbraccio a tutti i compagni di viaggio emiliano-romagnoli-sammarinesi con cui abbiamo condiviso tanto e un particolare ringraziamento a chi ci ha visto nascere: la Cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone.
Il lavoro inesauribile dei soci è stato un esempio per noi tutti.
Gruppo Antimafia Pio La Torre
Rimini e i suoi cento passi verso il 21 Marzo
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- Pubblicato Mercoledì, 16 Marzo 2016 17:27
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Il Coordinamento delle Associazioni Antimafia di Rimini partecipano al ricordo delle vittime innocenti della violenza criminale e mafiosa organizzando “I CENTO PASSI VERSO IL 21 MARZO” una serie di iniziative in collaborazione con l’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata.
Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale. Una giornata nata nel 1996 e fatta propria da molte istituzioni come la Regione Emilia Romagna. Il 21 marzo è infatti “la giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile” istituita dalla Regione con la L.R. 3/2011, al fine di promuovere l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio.
Un modo per ribadire la volontà di impegno per la legalità che le Associazioni portano avanti nel territorio riminese, soprattutto verso le nuove generazioni.
La lotta alla mafia si fa con testimonianze, impegno e consapevolezza ed è proprio intorno a questi tre filoni che si articolano le iniziative che il Coordinamento Antimafia propone in collaborazione con l’Osservatorio Provinciale sulla Criminalità. In particolare si è scelto di coinvolgere i più giovani nella riflessione su mafie e legalità attraverso un film di finzione che racconta una storia vera di due donne coraggiose che hanno deciso di di studiare, di lasciare un marito che non si ama più, di sognare
per i propri figli un futuro diverso da quello criminale. E’ la storia di una donna che lascia il marito e rivela i suoi traffici alla giustizia. Una sfida inaccettabile alle regole della criminalità.
Ma non si combatte il fenomeno se non lo si conosce, ed è per questo che si vuole cogliere l’occasione per fare il punto anche sul nostro territorio e sui gruppi criminali che vi abitano e vi fanno affari attraverso la presentazione della mappatura delle famiglie mafiose.
Tra la via Aemilia e il west: online il nuovo dossier sulle mafie in Emilia-Romagna
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- Categoria: Emilia Romagna
- Pubblicato Lunedì, 08 Febbraio 2016 12:39
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E' finalmente online Tra la via Aemilia e il west, il nuovo dossier sulle mafie in Emilia-Romagna. Potete scaricarlo QUI (o cliccando sull'immagine). Il 25 febbraio a Ravenna la prima presentazione ufficiale.
Dalla prefazione
Alcune premesse d'obbligo.
Questo lavoro non è un testo esaustivo né scientifico sul fenomeno mafioso in Emilia Romagna, nè ha lo scopo di tracciare un quadro preciso sul fenomeno criminale in regione, in primo luogo perché diventerebbe un tedioso elenco di numeri e nomi incomprensibili ai più ed inutile, in quanto sarebbe consultato solo dagli addetti ai lavori. In secondo luogo perché il fenomeno mafie è mobile a tal punto da rendere vecchia ogni analisi già nel momento stesso in cui viene redatta.
Questo lavoro, parziale e smunto, è un ulteriore pezzo alla cassetta per gli attrezzi che cerchiamo da sempre di mettere a disposizione di chi, nel territorio, ha la volontà di accostarsi alla comprensione del fenomeno mafioso.
In principio nasce come l'aggiornamento "Emilia Romagna cose nostre – cronaca di biennio di mafie in E.R.", pubblicato nel novembre del 2014, ma mutato profondamente in corso d'opera per inseguire i fatti d'attualità che hanno cambiato, in meno di un anno, quanto raccontato nel vecchio dossier.
Gli ultimi 12 mesi infatti hanno trasformato in cronaca quanto da noi descritto da oltre un lustro. Arresti, processi, sequestri, intimidazioni sono fatti giornalieri in una Emilia Romagna che si è risvegliata incapace, anche logisticamente di ospitare maxi-processi, tanto che anche il peggiore dei negazionisti si è arreso all'idea che le mafie hanno un ruolo ben definito nell'economia e sempre più spesso nella mentalità di questo territorio.
Hanno avuto questo ruolo anche negli ultimi 30 anni, solo che finalmente la magistratura ha aperto il vaso di Pandora scoperchiando verità e viltà, spesso scomode, per la politica, la guida economica dell'Emilia Romagna e la società civile.
Questa abbiamo provato a raccontare, gli intrecci di un potere che, mentre tutti guardavano "altrove", ha intessuto nodi così forti da essere capace di legare un cappio al collo alla comunità.
Una comunità che però spesso quel cappio, per vantaggi personali, ha preferito metterselo da sola.
Un cappio nel quale non abbiamo nessuna intenzione di infilare il nostro collo e dal quale abbiamo invece la ferma, e utopica, intenzione di liberare tutti quanti.
Il lavoro di ricerca nel 2015 si è arricchito dei contributi di associazioni o singoli operanti nel territorio: da Modena a Casalgrande (Re), da Piacenza a Carpi, sbarcando a San Marino, molti hanno contribuito a rafforzare il lavoro ormai storico del Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna, il GaP di Rimini e di AdEst a Bologna.
Una rete che, in regime di puro volontariato, copre tutta l'Emilia Romagna.
Una squadra che è cresciuta macinando chilometri, mettendosi in discussione e continuando a fare nomi e cognomi quando era molto più semplice (e remunerativo) commemorare.
Una squadra che non ha "certezze", ma che cerca di porre domande e pretende che qualcuno risponda.
Questo, nella sua forma più nobile, crediamo sia giornalismo.
Buona lettura.
Gli autori.